giovedì 23 dicembre 2010

Facciamo DETOX? Parte 2 – IL BUCATO

Fare il bucato è una cosa che adoro; sarà che negli anni ho sviluppato un mio modo personale di avere cura dei vestiti (i miei mica tanto, sono famigerata per quanto trascuro il mio abbigliamento, ma aver cura di quelli di papà Enrico e Simone lo considero uno dei miei gesti d’amore quotidiani). Non riuscirei a pensare a tale gesto gentile senza la certezza di non danneggiare il loro corpo inquinandolo di chimica e restituendo il resto delle schifezze dei detersivi commerciali nell’ambiente.

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Quindi ecco i consigli per un bucato che rende puliti i vestiti ma anche noi e l’ambiente.

1. Le nostre ricette per i detersivi lavatrice in polvere e liquido ormai le conoscete a memoria, come anche l’utilizzo dell’aceto (o dell’acido citrico) come ammorbidente. In questo modo il nostro corpo rimane semplicemente a contatto con stoffa “pura” e l’ambiente in cui immettiamo gli scarti del nostro ciclo di lavaggio non ne risente.


2. A questo proposito, sottolineo come sarebbero da preferire indumenti composti da filati vegetali o animali ma non di sintesi (cioè niente acrilico, niente pile, niente sintetico). Il potere calorico e la qualità del calore della lana, ad esempio, non sono paragonabili a null’altro. Ma se proprio non possiamo evitare l’acquisto di sintetici (i pile li usiamo anche noi d’inverno..) almeno impediamo al nostro corpo di venirne a contatto, indossando sotto canottiere, maglie e calzamaglie di cotone che coprano il busto, le braccia e le gambe.


3. Non usare candeggina; è vero, sbianca e smacchia e pure bene, ma il cloro e gli agenti dannosi che vengono liberati e, come nel caso dei piatti della puntata scorsa, non risciacquati mai completamente, rimangono a contatto con la nostra pelle. Oggi ci sono alternative non allergizzanti e non inquinanti come il percarbonato di sodio, che sono smacchianti già a 30° e conservano i bianchi molto bene.


4. Usare oli essenziali per profumare il bucato; spesso ci si lamenta che il profumo del sapone di Marsiglia non è abbastanza persistente sul bucato (anche se a me sembra più che abbondante). Noi consigliamo di evitare gli ammorbidenti e i profumatori da armadio, sostituendoli con poche gocce di oli essenziali all’ultimo risciacquo e qualche goccia degli stessi oli su una piccola pezzuola da tenere negli armadi (o divertirsi a raccogliere lavanda e petali per farli seccare e profumarli con gli oli per avere fragranze naturali tutto l’anno).


5. Evitare le lavanderie a secco. Tralasciando il fatto che la maggior parte dei capi di abbigliamento che riportano la dicitura “lavare a secco”, possa essere lavata a mano delicatamente senza problemi, sto notando che ormai la tendenza dell’abbigliamento è rivolta ad evitare tali generi di tessuti. Per il resto, è importante sapere che la maggior parte lavanderie a secco utilizza detersivi a base di percloroetilene, o "perc" in breve, sostanza dannosa, potenzialmente cancerogena e causa della riduzione della fertilità oltre a varie altre malattie.

6. In merito al potere lavante delle noci si è già espressa Mamma C: non ci hanno convinto. Potete andare a rileggervi perché.


7. Usare una lavatrice di nuova generazione; che non vuol dire comprata ieri. Dopo la classe A, ormai si aggiungono solo i +++ che di differente hanno un po’ di consumo d’acqua e velocità di lavaggio. Ovvio che meno acqua e più velocemente si lava meglio è, ma un elettrodomestico già di nuova generazione (classe A) è un regalo più che sufficiente all’ambiente.


8. Evitare le asciugatrici; inutile che scriva quanto consumano in termini di energia elettrica per ottenere lo stesso risultato del bucato steso all’aria, solo un poco più velocemente ed usurando più rapidamente gli indumenti vero?


9. Stirare il minimo indispensabile; lo so, sarebbe meglio non stirare affatto, per i consumi di energia elettrica e per evitare parte dell’usura dei vestiti, ma non sempre è possibile. Per il mio lavoro, ad esempio, se vado da un cliente a proporgli migliaia di euro di lavori di acustica, non posso proprio presentarmi stropicciata o mal messa perché l’occhio vuole la stessa parte della sostanza tecnica (poi però mi vesto stropicciatissima quando lavoro a casa). E credo questo valga per moltissime di noi che lavorano e non possono presentarsi sul posto di lavoro conciate malamente, ad esempio. Ma, come ho scritto, credo ci sia una grossa differenza tra avere pronto il “vestito da lavoro” e stirare anche canottiere, calze, mutande o strofinacci di cucina come faceva mia madre.


E voi, avete altri consigli da dare per rendere DETOX il bucato?


Per chi se l'è perse, ecco le puntate precedenti:



12 commenti:

  1. confesso, non ho ancora messo in atto il punto 1, per pigrizia. è in lista. ma con tutto il resto ci sono!

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  2. aggiungerei una precisazione: non tutti i saponi di marsiglia sono uguali! occhio alla composizione controllando sul biodizionario!!

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  3. Preziosa come sempre! Mi permetto solo di spezzare una lancia a favore dell'asciugatrice: a me ha cambiato la vita! Ci voleva più di una settimana per avere i panni stesi completamente asciutti, d'inverno... con tutte le stanze invase e umidità alle pareti... Ora in due ore sono pronti.
    Ma usarla con intelligenza si può: abbinandola ad un lavaggio veloce a 30°, con aggiunta di olio essenziale di tea tree, antibatterico naturale... e riducendo l'acquisto di capi, privilegiando la qualità! Grazie all'asciugatrice sto facendo tutta la gravidanza con 4 pantaloni e tutto l'inverno con due paia di lenzuola!

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  4. :O l'asciugatrice? metto i due stendini davanti ai termo ed in poche ore è asciutto..

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  5. noi con il riscaldamento centralizzato siamo solo grati agli stendini, e pazienza se ormai sono parte dell'arredamento del soggiorno.

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  6. I miei vestiti puzzano di stufa!
    Con i detersivi va benissimo, dovrei anch'io cambiare abbigliamento ma penso che mi concentrero' sull 'intimo... iln mio problema è il detox in bagno!
    Che shampoo, che bagnoschiuma
    Sto usando l'aleppo ma puzza, e domani provero' delle ricette che pubblichero' presto, ma non sono molto convinta...baci

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  7. Anche io a favore dell'asciugatrice. Purtroppo in certe zone d'Italia in inverno l'umidità è altissima e i panni stesi fuori non si asciugano assolutamente... :-( In casa, davanti al termosifone, ci vogliono ugualmente un paio di giorni. Provare per credere. Rimini, a due passi dal mare. Attraverso la strada e sono in spiaggia.

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  8. @mammabucolica: tocca aspettare la puntata sul bagno ;) anche se qualcosa trovi già tra i provati per voi (io uso uno shampoo commerciale ai semi di lino con un INCI accettabile, aceto come balsamo e come bagnoschiuma questo: http://natixdelinquere.blogspot.com/2010/05/provati-per-voi-sapone-di-marsiglia.html

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  9. @ MAMMA C: il detox su saponi e detergenti arriva la settimana prossima, prometto di approfondire ulteriormente la questione Marsiglia!
    @ MAMMA BUCOLICA: idem, aspetta il detox su bagno, saponi e detergenti per i primi consigli, poi svilupperemo nei "Provati per Voi" gli approfondimenti, prodotto per prodotto.
    Ciao e buon Natale a tutti!

    PS: ma è tanto aspettare 2-3 giorni perchè il bucato asciughi?

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  10. @MammaF: ti assicuro, qui almeno una settimana, se non vuoi rischiare di trovartelo puzzolente o ingiallito negli armadi!

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  11. Per me 2/3 giorni sono tanti...si. E come dice Piccolalory, a volte di più. Dipende dal tipo di capi da asciugare. Felpe o tessuti molto grossi impiegano tantissimo e dopo un po' prendono proprio cattivo odore. Sono sicura che dipende dalla zona. Qua a Rimini in inverno l'umidità è altissima, specie molto vicino al mare. Però anche io cerco di usare l'asciugatrice con giudizio. Faccio le centrifughe a 1000 giri così i panni asciugano prima. Calzini li metto sui termosifoni. Altre cose le appendo nel bagno dove c'è l'asciugatrice così si asciugano pure loro. Certe volte stendo fuori, se c'è un pochino di vento e poi la sera metto in asciugatrice per 20 minuti. Comunque le asciugatrici di oggi consumano meno di quelle di tanti anni fa. E sul fatto che rovinano i capi, non so. Lenzuola, t-shirt, slip, canotte... io li asciugo da anni ma non si sono rovinati. I maglioni li stendo davanti ai termosifoni, idem per capi delicati. E tutto quello che esce dall'asciugatrice non lo stiro. Ma non voglio convincere nessuno... se potessi stenderei sul balcone tutto l'anno. I panni asciugati al sole hanno proprio un altro odore.

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  12. Altra emiliano romagnola che vorrebbe (buahhhhhhhhhhh! non ho lo spaziooooooooo!) l'asciugatrice.
    Da noi la roba sta sullo stendino anche una settimana, anche davanti al termo o alla stufa. Ecco, la stufa asciuga prima ma poi non si scalda la casa ovviamente. E sì, due-tre giorni per aspettare che il bucatoa sciughi sono tanti comunque perchè intanto accumuli altro da lavare e dove cavolo lo stendi? E poi tutto dopo sa di muffa.
    Cose non stirate a volte le metto o io o Ida ma DaddyBear usa solo camicie che non stirate sono inguardabili e onestamente a me la roba nons tirata non piace. E' una ltro punto a favore dell'asciugatrice: se tiri fuori subito la roba e la pieghi bene è DAVVERO come appena stirata o pochissimissimo ci cala.
    Stirando poi a vapore si fa in un attimo a stirare tutto (sì io stiro anche mutande e strofinacci perchè non stirati per me sono inequivocabilmente BRUTTI e la sciatteria non la gestisco...è più forte di me).

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:: Grazie delle tue parole :: Mamma C&F